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La sanguisuga

Le sanguisughe sono state usate in medicina da prima che si conoscessero le cause di molte malattie. Si credeva che fosse l’eccesso di sangue, o il “sangue cattivo”, il responsabile di ogni problema di tipo medico. Per questo in alcune società si eseguivano salassi con l’aiuto di sanguisughe per trattare un’ampia varietà di malattie. Ancora oggi, le sanguisughe (Hirudo medicinalis) sono a volte utilizzate per favorire la circolazione nel caso di trapianti di pelle o di pratiche di chirurgia plastica ricostruttiva. Ci sono medici che le usano per trattare i crampi muscolari e le vene varicose.

Oggigiorno, tuttavia, gli effetti terapeutici delle sanguisughe non hanno niente a che fare con il sangue che prelevano, ma piuttosto con i più di 60 composti nel loro veleno, che presentano proprietà anestetiche, anti-coagulanti, vasodilatatorie e anti-infiammatorie. Tutte queste proprietà sono necessarie per permettere all’animale di fare un pasto di sangue, senza che questo si rapprenda una volta ingerito, trasformando la sanguisuga in un “mattone”.

A differenza degli anti-coagulanti convenzionali, questi anti-coagulanti della sanguisuga hanno il vantaggio di essere selettivi per specifici fattori di coagulazione, senza avere effetti su altri. Dalle sanguisughe sono stati ottenuti almeno 14 diversi anti-coagulanti.

 

 

Bivalirudina

La bivalirudina è un peptide che deriva dall’irudina – un inibitore specifico della trombina che si trova nella saliva delle sanguisughe. È usato per prevenire la formazione di trombi durante l’angioplastica, una procedura che prevede l’inserimento di un piccolo palloncino per allargare i vasi sanguigni ostruiti. Funziona agendo come inibitore diretto della trombina: interrompe la via di coagulazione del sangue bloccandone almeno uno dei passaggi fondamentali. La bivalirudina è stata usata nel trattamento delle sindromi di ischemia coronarica, della trombocitopenia indotta dall’eparina e della coagulazione intravascolare disseminata.

 

lepirudina

L’irudina è stata anche prodotta in laboratorio, e utilizzata nel trattamento della trombosi venosa profonda e per la preparazione di una angioplastica coronaria. Per queste condizioni sono stati condotti piccoli studi clinici con versioni modificate della molecola, la lepirudina.

 

desirudina

La lepirudina e un’altra versione modificata dell’irudina, la desirudina, sono state prodotte dal lievito e usate come anti-coagulanti in soggetti con insufficienza renale.



Last edited: 2 December 2015 16:38

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